Regina Zorzo

Divento un iceberg.

Ci sono persone che ho amato oltre i confini della mia vita,
e mi hanno abbandonato come un cane sperduto senza collare,
in mezzo ad una strada deserta.
Eppure ho continuato ad amare tutti,
intensamente, disinteressatamente, anche te.
Anche in questo momento mi sento innamorata
come una fanciulla sciocca, in attesa della “vecchia signora”.
Ho dato tutta me stessa
per ritrovarmi senza una voce:
non una telefonata, una lettera, una cartolina, nulla.
Dimenticata come un fagotto inutile in una stanza priva di luce,
di cui non passa mai il sole.
Come in una stazione priva di rotaie
da cui non passa mai il treno.
Sola, con il mio immaginario, con il mio veleno.
Eppure basterebbe un richiamo
per quest’inguaribile ragazza.
Divento un iceberg!

dicembre 2000

Dolce ed oppressa.

Ascolta con me la notte farsi muta
come un lutto sul cielo piatto.
L’aria non ha neanche più quella dolcezza
da noi così spesso sognata:
la sua carezza somiglia ad incorporee catene
sui nostri corpi distaccati.
Ti guardo…come tu mi guardavi quando mi amavi…
E nei tuoi occhi che custodivano il mondo,
vedo raccogliersi l’ombra delle minacce,
vedo cercar rifugio le nostre anime braccate.
La notte resta così…silenziosa!
Senz’altro si compiace di contemplare i tuoi sguardi
da cui scaturiscono tutte le parole
che le tue labbra non hanno più diritto di pronunciare,
e neanche di confondere.

pubblicata 1999

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