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Regina Zorzo

Regina Zorzo: sono in pensione da poco e ora mi diletto a scrivere brevi racconti e poesie. Ho sempre desiderato scrivere ma non ne ho avuto il tempo, causa lavoro e altri problemi. Non so se quello che scrivo potrà interessare e piacere, non importa, accetto qualsiasi giudizio, scrivo per passione e non ho ambizioni letterarie, so quello che scrivo e quello che valgo, poco forse, oppure nulla, ma non importa, lasciatemelo fare!

 

Boccate di fumo

Boccate di fumo bianco, denso come la tristezza,
salgono in alto a predire arcani accadimenti,
a tracciare sulla pallida volta della stanza, moniti di sventura.
Boccate di fumo bianco come il candore del peccato,
scendono decise ad inebriare due polmoni disillusi,
ad inorridire pensieri di verità assolute,
palesi come il disgustoso disprezzo che spegne i miei giorni
di maledetta voglia di vivere.
Mi scelgo la fine,
giacché la vita mi è stata rubata dai vostri sorrisi di sciacalli
in perenne adorazione del nulla che riempie le vostre menti sciagurate.
Scelgo l’atto finale e lo recito senza timor alcuno,
nella consapevolezza che tanto presto mi raggiungerete
nel buio sepolcro del niente.
Perché nulla ero, nel nome del nulla ho vissuto
e nel nulla decomporrò la mia parte carnale.
E con i miei scritti riempitivi pure la testa di domande,
alle quali darete un’unica risposta: “Pazzia!”
Sì…, ma se fosse pazzia domandatevi, … è mia oppure Vostra?

 

 

Carne.

Carne da coltivare, da dissetare negli specchi
riscaldando il ghiaccio degli occhi.
Scambio di carne nei corpi per continuarci,
per allungare la memoria
consegnare il bottino alle somiglianze
che vediamo solo noi e spesso violentiamo
perché hanno disobbedito con identità diverse.
Carne da lavoro, da sfruttare, da macello,
da sesso, da mangiare, condita di preghiere.
Carne fotografata da ricordare, da elogiare, da impressionare.
Poi un'ostia, un calice sollevato si avalla la sordità,
ma l'agnello bela di dolore al richiamo di madre…
è solo difesa dicono, non ha anima come il nemico,
ancora carne, sdoganata per le fauci!
Carne marcia nella terra con l'anestesia di filosofie e preghiere!
Nella guerra del seme ancora morti…
un eroe nella carne ci continuerà,
uno nella polvere forse ci darà una patria
e nel cielo il sogno di vedere le ossa volare!

 

 

DORMENDO

Dormendo troverò sogni a voi improbabili,
canterò con voce chiara nenie di sventura a voi sconosciute,
disegnerò tele di malinconia cucite con la pelle dei vostri errori.
Dormendo darò vita a mostri che ritroverò al risveglio
e avranno facce a me famigliari…amiche,
affinché ogni odio si compia sotto un cielo di sventura.
Dormendo accenderò stelle disordinate sul mio cielo nero di dolore
ad indicare vie sempre più tortuose e contorte
determinate a fugare ogni possibilità di rivalsa in questa vita.
Dormendo vedrò il Vostro Dio dell’egoismo farsi carne
per poi distruggere ogni parvenza d’amore
col suo cupo imporre misteri di falsa sostanza.
Dormendo ritroverò Te,
ormai spoglio della tua falsa insicurezza,
della tua ipocrita necessità d’amare…. Chi o Cosa?
Dormendo avrò la possibilità di vivere un’altra vita,
di spendere un’altra occasione,
a macinare altro tempo disilluso e menzognero.
Dormendo mangerò il vostro cuore sanguinante
per sentire in bocca il sapore della vostra anima maledetta,
e trascinarvi nel mio contagiante inferno.
Dormendo offrirò il mio corpo al vostro vivere disordinato,
al vostro cercare piacere nel dolore e dolore nel piacere,
avidi ladri d’emozioni!
Dormendo scoprirò il gusto sottile del morire
quando la morte sarà un’amica desiderata
e nulla avrà più valore se dormendo mi accorgerò che il mio era solo un sogno
il vero incubo sarà al risveglio
e il mio demone personale… il vivere.

 

Altre poesie di Regina:
[1] - [2] - [3]

 

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